Alltid densamme

Nel segno di Christina Amaranta, regina di Svezia

Progetto di Mara Galassi
Testo e regia di Deda Cristina Colonna
Consulenza storica Camilla Kandare,
Christina-Akademien, Stockholm

Deda Cristina Colonna, recitazione, danza
Mara Galassi, arpa doppia
Vincenzo Raponi, luci
Monica Iacuzzo, costumi

Mara Galassi e Deda Cristina Colonna presentano ‘Alltid densamme’, una nuova performance che ritrae Christina di Svezia, vista come una delle donne più carismatiche del Seicento europeo e tuttora considerata un’icona della storia femminile. 

Il programma presenta un organico simile a quello che ha collaborato alla performance ed al film ‘Voluptas Dolendi – I Gesti del Caravaggio’: arpa barocca, recitazione e danza, disegno luci. Per il progetto ‘Alltid Densamme’ le luci sono firmate da Vincenzo Raponi ed i costumi da Monica Iacuzzo.

Lo spettacolo si presenta in forma di monologo in musica e narra la travagliata vita di Christina che, in seguito alla prematura morte del padre Gustavo Adolfo, salì al trono all’età di soli sei anni guadagnandosi così il soprannome di “regina bambina”. Personaggio complesso ed anticonformista sin dall’infanzia, a meno di 30 anni abdicò al trono, rifiutò di sposarsi, si convertì alla religione cattolica e lasciò la Svezia. Pur rinunciando alla corona, non abbandonò mai il suo status di regina e visse la seconda parte della vita a Roma, dove fu protagonista della scena artistica e politica.

Alltid densamme’ significa ‘Sempre la stessa’: è il motto dell’Ordine dell’Amaranto, fondato dalla giovane regina alla corte di Stoccolma nel 1653, i cui membri giuravano di mantenersi sempre fedeli ai propri ideali, non sposandosi mai. Da qui l’appellativo “Amaranta” che Christina aggiunse al suo nome. 
Ella seppe gestire magistralmente la propria immagine pubblica e declinò la sua identità di sovrana, di donna e di persona scegliendo sotto quale luce apparire nelle varie occasioni. Conseguentemente, in questo spettacolo il disegno luci si realizza con la presenza fisica del lighting designer sul palcoscenico, il quale interagisce con le altre due performers usando, oltre a proiettori tradizionali, torce, candele, specchi e strisce LED, che illuminano in un continuo divenire le varie sfaccettature del complesso ed affascinante personaggio di Christina. Con questa scelta si intende anche rappresentare un aspetto del processo di ricerca, in cui un possibile ritratto della sovrana appare progressivamente, mentre si svelano vari momenti della sua storia personale.

La performance dura circa 75 minuti e coniuga musica, recitazione e danza; inizia con Christina sul suo letto di morte e si muove in un flashback di toccante intensità attraverso la sua vita adulta e fino ai suoi ricordi d’infanzia, finendo con l’annuncio del suo trapasso, gridato tra le lacrime dal Cardinale Azzolino grande conforto e confronto della sua vita.

I monologhi recitati sono elaborati a partire da documenti originali, tra cui l’autobiografia di Christina, l’epistolario col cardinale Azzolino e con Mazarino, la sua corrispondenza con il padre e la madre, gli ‘Avvisi di Roma’ e altre fonti originali, selezionati con la collaborazione di Camilla Kandare, Ph.D., storica e studiosa di Christina di Svezia. 

Le musiche, eseguite da Mara Galassi sull’arpa doppia, appartengono tutte a compositori attivi alla corte di Christina. I brani di Lahaeÿ/Philippe de la Hire (?), Jacques Arcadelt (1504 – 1568), Bernardo Pasquini (1637 – 1710), Arcangelo Corelli (1653 – 1713) partecipano espressivamente a ritrarre la sovrana nella sua complessità.

Deda Cristina Colonna

testo, regia, recitazione e danza

Deda Cristina Colonna si è diplomata in danza presso il Civico Istituto Musicale Brera (Novara) e l’Ecole Supérieure d’Etudes Chorégraphiques (Parigi). Si è laureata in danza alla Sorbona, dove si è specializzata in danza rinascimentale e barocca. Si è diplomata alla Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Genova e ha recitato in produzioni da Shakespeare a Chechov e Genet. 

È stata solista e coreografa ospite della New York Baroque Dance Company. Ha creato pezzi originali come ‘Voluptas Dolendi – I Gesti del Caravaggio’ e ‘Tetraktys ovvero la prima età del mondo’, e ha coreografato e / o messo in scena oltre 25 opere come, di recente: ‘Ottone in Villa’ di A. Vivaldi ( Innsbruck, Copenaghen, nominato per il Reumerts Award 2014), ‘Il Giasone’ di F. Cavalli e ‘Il Matrimonio Segreto’ di D. Cimarosa (Drottningholm Slottsteater), ‘L’Incoronazione di Poppea’ di C. Monteverdi e ‘Gesualdo-Shadows’ del compositore danese contemporaneo Bo Holten (Copenaghen Royal Opera / Takkelloftet, Den Fynske Opera), ‘Armide’ di J.-B. Lully (Innsbrucker Festwohen der Alten Musik, Festspiele Potsdam Sanssouci, Warszawska Opera Kameralna), ‘Nina, Pazza per Amore’ di G.Paisiello e ‘Comala’ di G. Morandi (Vadstena Akademien), ‘Didone Abbandonata’ di L. Vinci (Opera di Firenze). 

Ha insegnato danza barocca e recitazione in varie istituzioni a livello internazionale per oltre 25 anni. Nel 2014 è stata Guest Visiting Professor presso l’Università di Stoccolma / Performing Premodernity. È stata direttrice della Scuola di Danza del Civico Istituto Brera di Novara dal 2005 al 2013. La sua ricerca sulla danza barocca è stata pubblicata negli atti di numerosi congressi internazionali.

Mara Galassi

arpa doppia

Mara Galassi si è diplomata con il massimo dei voti alla Civica Scuola di Musica di Milano e al Conservatorio di Musica di Pesaro. Ha studiato arpa a pedali con Luciana Chierici a Milano, David Watkins a Londra, Emmy Huerlimann a Zuerich, David Collyer e Patrick O’Brien e muscologia con Michael Morrow a Londra. 

Ha ricoperto il ruolo di Prima Arpa presso il Teatro dell’Opera di Genova ed il Maggio Musicale Fiorentino, e dal 1979 al 1989 il Teatro Massimo di Palermo. Svolge la sua attività come solista e come membro dei più famosi ensemble di musica antica in Europa: Concerto Vocale (René Jacobs), Concerto Italiano (Rinaldo Alessandrini), Mala Punica (Pedro Memelsdorff), Concerto Soave (Maria Cristina Kiehr, Jean-Marc Aymes), Concerto Köln, Akademie für Alte Musik, Freiburger Barockorchester, ecc. Con Deda Cristina Colonna ha ideato la performance “Voluptas dolendi – I gesti del Caravaggio”, successivamente sviluppata in un film di Francesco Vitali, prodotto dalla Fondazione Marco Fodella. 

Come musicista ha svolto ricerche approfondite nel campo delle arpe storiche. Ha registrato per Tactus, Symphonia, Ricordi, Harmonia Mundi, Opus 111, Glossa e Arcana, Zig Zag. Per Glossa Music ha inciso: ‘Il viaggio di Lucrezia’, (Premio Cannes) ‘Les harpes du Ciel’, ‘Concerto in Microcosmo’. Ha recentemente fondato l’Ensemble Sebastien Erard, dedicato alla musica romantica per ensemble di arpe su strumenti originali. Insegna arpe storiche e musica da camera a Milano presso la Civica Scuola di Musica e all’ESMUC di Barcellona e ha tenuto corsi di perfezionamento nella Conservatorio di Musica di Losanna, Conservatorio di Musica a Lione, Conservatorio di Musica di Mosca, ecc.

Vincenzo Raponi

luci

Nato a Latina, si è laureato in Psicologia e ha iniziato a lavorare in teatro a 16 anni nella compagnia “il Baule”. Fino al 1996 ha lavorato in prosa per poi debuttare nell’opera lirica come Lighting Designer. Dal 2000 ha disegnato le luci per il Maestro Pier Luigi Pizzi, spaziando dal repertorio classico a quello moderno e contemporaneo.

Ha lavorato col Maestro Werner Herzog in Die Zauberflöte, Der Fliegende Holländer e I due Foscari. Con il Maestro Giorgio Marini ha disegnato le luci per I Capuleti e i Montecchi e in prosa per Occhi Felici e I Gemelli. Con il Maestro De Simone ha inaugurato la riapertura del teatro Petruzzelli con Turandot. Nella danza ha disegnato le luci per Kitonb, per Gli Argonauti, per gli allestimenti di Luca Veggetti e per alcuni spettacoli di Roberto Bolle. Ha illuminato La Madonna dei Pellegrini del Caravaggio e varie mostre a Roma, Rimini e Forlì. Con l’architetto Caputo, ha realizzato originali creazioni quali il “Panteon Veneto”, la Sala Luzzatti, l’esposizione dell’artista Zhong Biao e l’illuminazione della facciata dell’Hotel Ca’ Sagredo sul Canal Grande a Venezia. Ha ideato e messo in opera la nuova illuminazione della chiesa dell’Immacolata Concezione a via Veneto a Roma e l’affresco di Santo Stefano a Martellago.

Nel 2016 con la regia di lorenzo Amato e le scene di Ezio Frigerio ha realizzato le luci per Norma al San Carlo di Napoli e di Butterfly ad Astana. Sempre al San Carlo ha allestito Butterfly con la regia di Pippo Delbono e Aida di Franco Dragone. Con la regia di Amos Gitai, le scene di Dante Ferretti e i costumi di Gabriella Pescucci ha allestito a Napoli Otello di Rossini.

Nel 2017 Con la regia di Deda Colonna ha allestito Didone Abbandonata a Firenze. Con la regia di Marco Gandini, ha allestito Boheme a Seoul. Con la regia di Mariano Bauduin e le scene di Nicola Rubertelli, ha allestito il trittico di Mozart a Dubai. Ha allestito la mostra J.P. Velly in Palazzo Poli a Roma. Dal 2016 insegna Linghting Design presso l’accademia d’arte RUFA di Roma.